lunedì 10 marzo 2014

Il soggiorno in Vietnam

Le condizioni di salute del nostro bimbo non ci hanno consentito di godere appieno del bellissimo calore del popolo vietnamita, nè della città così ricca di contraddizioni e sfaccettature.
Siamo partiti con l'intento di uscire e vedere tutto ciò che era possibile; in realtà siamo stati molto in albergo ad accudire il nostro tesorino.
Nel distretto uno, dove era sito il nostro albergo, avevamo a portata di mano centri commerciali, i momumenti più famosi, i negozi di souvenir, le gallerie d'arte, le librerie. 
Il centro commerciale Tax, dove andavamo quotidianamente, è dodato di ogni cosa.
Non manca proprio nulla! A prezzi veramente convenienti (ad esempio completo in cotone maglia e pantaloncino per il bimbo euro: 1,5). 
Il popolo vietnamita è cordiale e ospitale. Ci portiamo nel cuore quei volti delicati, gentili e solari delle persone incontrate. 

Mentre passeggiavamo ci chiedevano se , il nostro bimbo fosse vietnamita, e al nostro assenso, cominciavano a ringraziarci con un generoso sorriso, con uno sguardo pieno di gratitudine per aver preso un loro bimbo.
Le donne sono donate di una grazia inspiegabile. Hanno un modo di muovere le mani e di piegare la testa che denota una dolcezza innata.
Non sono rari i racconti degli americani che, durante la tragica guerra, si innammoravano di queste donne dai lunghi e setosi capelli neri. 
Ci è dispiaciuto non essere andati al resort consigliato dall'Ente di cui alleghiamo una foto donata da amici.  

Segnaliamo uno splendido reportage di foto scattate da un nostro caro amico amico, inviato speciale e reporter della più bella avventura della vita: diventare genitore adottivo.


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